Soiano del Lago-Lonato-Rivoltella-Desenenzano-Padenghe

Bellissimo percorso realizzato in mountainbike su piste ciclabili, strade a scarso traffico veicolare e su alcune strade sterrate con partenza da Soiano del Lago in senso antiorario. Lungo il percorso sono state toccate varie località della sonda bresciana del lago di Garda: Padenghe, Lonato ed alcune delle sue frazioni, Desenzano, Rivoltella e Maguzzano.
In particolare descrivo di seguito alcuni dei luoghi più interessanti: Soiano, la Chiesa di S. Emiliano di Padenghe, il Castello di Drugolo di Lonato, Lonato e l’Abbazia di Maguzzano. Da Padenghe si ha una splendida visione su Desenzano e Sirmione (foto 7).
SOIANO DEL LAGO
"Porta del sole" la bella traduzione di "Solis ianua", una delle probabili origini del nome Soiano, basta da sola a definire le caratteristiche di questo piccolo borgo della Valtenesi ricco di vigne ed ulivi immersi nel verde delle colline. Le sue antichissime origini sono testimoniate da ritrovamenti dell'età del bronzo nelle torbiere in località Chizzoline. Posto su un'altura, a 198 metri di altezza, Soiano conserva il castello risalente al X secolo, eretto su rovine romane, dalla cui torre la vista domina il paesaggio circostante con splendido panorama sul lago di Garda. Sulla base di una più antica torre, nel XIII secolo, fu eretto il campanile che ancora oggi si può ammirare. Nel territorio di Soiano, immerso nel verde di ulivi, cipressi e querce centenarie che a tratti lasciano spazio a splendide viste sul lago.
CHIESA di SAN EMILIANO – PADENGHE DEL GARDA (foto 1-2-3)
La Pieve di S. Emiliano a Padenghe sorge fuori dall’attuale centro abitato, su un piccolo “promontorio” morenico poco discosto dalla possente mole del castello, sulla strada verso Lonato. E’ è un piccolo edificio religioso di epoca romanica, costruito in pietra e ascrivibile cronologicamente all’XI-XII secolo. La prima menzione documentaria è contenuta in una bolla di papa Eugenio III dell’anno 1145, secondo la quale la chiesa di S. Emiliano risulta dipendente dal vescovo di Verona (S. Emiliano, titolare di questa chiesa, visse in una regione ora rumena e fu martirizzato nel IV secolo). La piccola chiesa è realizzata con pietre grigio-avorio di provenienza locale, integrate con pietre un po’ più grandi, sempre squadrate in maniera grossolana e appena livellate nelle facce a vista, di colore rosato, utilizzate queste ultime soprattutto negli stipiti delle porte e negli spigoli. Posto sull’angolo nord-est, è stato innalzato un piccolo campanile a vela in mattoncini rossi, con semplice monofora per la campana. Dal fianco della Chiesa si gode una splendida vista sul Lago di Garda.
CASTELLO DRUGOLO di LONATO del GARDA (foto 4-5)
La costruzione del castello di Drugolo, borgo antichissimo, forse di origine longobarda, è fatta risalire al secolo X°. Sulla fine del trecento venne ricostruito nelle mura sue perimetrali. Passò in proprietà a parecchie famiglie nobili: Griffi, Pandolfo Malatesta, Malagnino da Padenghe, i Vimercati di Milano. Questi ultimi, il 21 gennaio 1436, lo vendettero con atto notarile alla famiglia Averoldi. Ora è di proprietà del Barone Lanni della Quara (quello che nel 1979 fondò una casa discografica, la DDD, ovvero la Drogueria di Drugolo; Eros Ramazzotti, Mia Martini, Mannoia, Jannacci, sono alcuni dei nomi che incisero con la suddetta casa discografica). Costruito su un alto muro di scarpa, sopra un tracciato quasi perfettamente quadrato, riprende forse un perimetro anteriore di età medievale. Ha un ponte levatoio e le merlature intermedie terminanti in una merlatura ghibellina. Oltre il piazzale sorge una cappella gentilizia del XVIII° secolo. La sua eleganza simmetrica è stata esaltata dagli accurati restauri eseguiti nel 1934. Nelle sue vicinanze è sorto uno dei più bei campi da golf d'Europa, l'Arzaga.
LONATO: il nucleo dell'abitato è raccolto attorno alla rocca, alla torre civica ed alla cupola del Soratino, e si estende sulle pendici meridionali del monte Rova. Per un breve tratto di circa 350 metri il comune si affaccia sul lago di Garda. La Basilica dedicata a San Giovanni Battista (foto 6), la cui costruzione venne iniziata nel 1738 su disegno dell'architetto lonatese Paolo Soratini. L'edificio sorge sui resti di due chiese, erette in successione, la più antica delle quali risale al 1339. Gli altari sono tredici e tutti arricchiti da marmi pregevoli. Di notevole interesse architettonico è la grande cupola nella quale convergono le strutture dell'edificio. Ha una misura di 20 metri di diametro interno e si innalza fino a 60 metri.
L’ABBAZIA di MAGUZZANO (foto 8-9-10-11-12)
L'antica abbazia benedettina di Maguzzano sorgeva presso una strada romana alla fine del V secolo. Nel sec. X dopo il suo compimento, venne però saccheggiata e distrutta dagli Ungheri, venne poi ricostruita e successivamente devastata dalle truppe viscontee nel 1438, annessa per trent'anni alla congregazione di Santa Giulia di Padova, nel 1491 venne affidata al monastero di S. Benedetto Po. Riedificata quasi dalle fondamenta, fu ornata della bella Chiesa risorgimentale e dell'elegante Chiostro (foto 9-10-11), che presenta una linea architettonica pura ed armoniosa, di vastità tale da considerarlo una delle più pregevoli opere che la storia bresciana d'arte vanti. La fama internazionale del convento di Maguzzano è anche legata al nome di un originale padre benedettino, Teofilo Folengo, autonominatosi "Merlin Coccai", autore di opere in latino sia classico sia maccheronico. Il convento di Maguzzano rimase di proprietà del Cenobio di San Benedetto fino al 1796, quando Napoleone Bonaparte ne decretò la fine. Soppresso il Convento, Napoleone ne cedette i fabbricati ed i possedimenti al Governo Provvisorio bresciano, il quale nell'anno seguente vendette tutto al sig. Paolo Tenchetta di Lonato, partigiano di Napoleone. Dopo vari trapassi, tutti i beni del convento di Maguzzano diventarono di proprietà di alcuni monaci Cistercensi, i quali rimisero in luce la vecchia Chiesa che ora serve da Parrocchiale (foto 12), le belle decorazioni policrome eseguite sulle volte e sulle pareti nei primi anni del XVI° sec.
Infine nelle foto 13 e 14 è rappresentata la Villa Barbieri di Padenghe (attuale sede Municipale) eretta alla fine del 1700 vicino alla Chiesa. Da segnalare che nella località di Padenghe ci sono delle belle piste ciclabili.

Purtroppo il sito non mi permette di caricare tutte le foto, di conseguenza vi invito ad andare a visionare il percorso sul mio sito: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=hcpjxvwojajyimwl




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Inserito da
nuotovr
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
28.10.2012
Località
Soiano del Lago
Regione
Lombardia
Web
Homepage
Distanza
47.0 km
Dislivello
635
Difficoltà tecnica
medio
Condizione fisica
medio
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