SENTIERO KAROL WOJTYLA

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Il santuario Madre delle Grazie della Mentorella è un tempio della Chiesa cattolica servito dalla Congregazione della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo e situato sui Monti Prenestini a Sud Est di Roma. Secondo la leggenda, il santuario è sorto per volontà di Costantino nel luogo dove si convertì il già tribuno romano Sant'Eustachio. Nel VI secolo è donato ai Benedettini e diviene proprietà dell'Abbazia di Subiaco; abbandonato dai monaci benedettini, si depaupera fino a quando nel XVII secolo viene scoperto dal gesuita Athanasius Kircher che ne dirige il restauro. Nel 1857 Papa Pio IX dona il santuario alla ancor presente Congregazione della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Fu meta del primo pellegrinaggio fuori della città di Roma del beato Giovanni Paolo II che si recò alla Mentorella il 29 ottobre 1978; lo stesso Beato, Karol Wojtyla, soleva visitare in incognito il santuario, cosa che resta ancor oggi nella memoria della gente del luogo. L’escursione odierna nasce dal desiderio di ripercorrere un sentiero intriso di spiritualità, immaginando di poterlo incontrare con il suo bastone, la veste bianca, il passo costante ed instancabile….Karol! Quel cinghiale di Andrea Serafini mi aveva messo al corrente tempo fa dell’esistenza di un itinerario, denominato “Sentiero Karol Wojtyla” dal quale era possibile scendere in sella ad una bici. Me ne parlò con enfasi tale da suscitare in me grande interesse. Il tempo di pianificare una traccia all mountain che comprendesse il suddetto itinerario ed ecco l’amico cinghiale di Subiaco pronto ad accompagnarci nella nostra ennesima avventura. Partiamo dal Passo della Fortuna, località sita ai piedi del comune di Ciciliano. Ci inerpichiamo per una comoda carrareccia che in costante pendenza attraversa il Fosso di Fiorano ed aggira il Colle Rocchetta. Superata la Fontana della Nocchia deviamo a dx per un traccia che si ramifica in tante altre flebili tracce scavate dagli animali. Costretti a scendere di sella affrontiamo tratti intricati che si alternano a ripidi passaggi su prato…il tutto bici in spalla ed ostacolati di tanto in tanto da grovigli di ginestre e cespugli che paiono dotati di tentacoli. Tutto ciò fino a svalicare a quota 1060m circa in località Spina Santa dalla quale è possibile godersi il panorama su Castel Madama. L’itinerario torna ad essere alquanto pedalabile seppur alternato a brevi tratti a spinta e reso pericoloso dalla presenza di reticolati pastorali in filo spinato. Si procede sul crinale montuoso, anche la segnaletica C.A.I. torna a farsi vedere. Ci troviamo ora sul sentiero n. 504 che passa tra Monte Rotondo e Monte Piccione culminando in un bivio in località Tre Confini. Ivi giunti incrociamo la segnaletica C.A.I. che a dx indica il Santuario della Mentorella. Ci imbattiamo in un single track che sembra preannunciare una non facile discesa. Iniziamo a scendere nella boscaglia tra spuntoni di roccia e drops considerevoli fino ad uscire allo scoperto. Dinanzi a noi la Mentorella. Un ripido tratto insidioso ci conduce a due passi dal santuario. Quando entriamo nel sito parcheggiamo le nostre bici mentre un frate ci indica l’apertura della grotta di San Benedetto verso la quale ci avviamo in doveroso silenzio e passo felpato. San Benedetto visse per due anni nella grotta naturale ancora oggi visitabile a pochi metri dalla chiesa del santuario, dove è custodita la statua lignea della Madonna delle Grazie e del Bambino, il più grande “tesoro" della Mentorella, un altorilievo del XII secolo di scuola laziale tra le più importanti espressioni della scultura lignea regionale. Poco oltre la grotta si trova la Scala Santa, fatta costruire da padre Kircher. Salendola si arriva alla piccola cappella di Sant’Eustachio costruita sul punto più alto dello sperone roccioso e da cui lo sguardo si stende incantato sui paesini limitrofi e sul paesaggio naturale di grande bellezza. Ci prepariamo alla tanto sospirata discesa che termina su una carrareccia di collegamento alla s.p. per Ciciliano. Il famigerato Sentiero Karol Wojtyla serpeggia nella natura incantata, tra boschi e fossati in un turbine di svolte proibitive e passaggi incastonati nella roccia. Riuscire a percorrerlo senza mai staccare i piedi dai pedali è impresa assai ardua. Si narra che l’itinerario sia uno dei più tecnici ed impegnativi di tutto il Lazio pertanto il Cinghiale raccomanda di non affrontarlo mai con fondo bagnato. L’ambiente circostante è senz’altro meritevole di contemplazione. Se ci fermiamo ad ascoltare i dolci fruscii della selva, se annusiamo i suoi profumi e proviamo a chiudere gli occhi per un istante, allora è proprio in quel preciso istante che un gran senso di pace ci avvolge riempiendoci il cuore. Adesso pare di vederlo salir su per il sentiero …… Karol …. anche lui, come noi, in cerca di pace.

“ La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di loro”…
(Karol Wojtyla)

CINGHIALE-PAPERO-MAGO-CAPRA 09/06/2012 Ciciliano(RM)





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rpapero

12.06.2012 15:27

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rpapero
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
12.06.2012
Località
Via del Castagneto, 2, 00020 Ciciliano RM, Italia
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
3:30
Distanza
20
Dislivello
930
Difficoltà tecnica
difficile
Condizione fisica
medio
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