AlCaTrail360 - I Venal d'Alpago e il Cansiglio

Partenza: Farra d’Alpago – Lago di Santa Croce (BL)
Km.: 54,4
Dislivello: 1941+
Verso orario
Tempo di percorrenza: ore 5,09 (+soste)
Pedalabilità: 20’ a piedi
Difficoltà tecnica: medio/difficile
Condizione fisica: Duro
Bici utilizzata: Fat Bike

Itinerario che seguendo in parte il sentiero alpago natura con un giro a 360° unisce la zona "selvaggia" dei Venal con il più conosciuto Cansiglio, tratti molto scorrevoli e panoramici a salite faticose con le 3 discese (a mio parere) fra le più belle e impegnative di questa zona che richiedono buone doti discesistiche: sentiero 922 in discesa da Casera Palantina battezzato Spiderman, discesa "Madonna del Runal", discesa "Poiatte".

Lasciata la macchina a Farra d’Alpago (parcheggio delle Poste) si segue la strada in direzione Puos d’Alpago che viene abbandonata subito dopo aver attraversato il ponte sul torrente Tesa di cui si segue sulla destra l’argine che sbocca sulla strada proveniente da Puos. Si gira a destra, al bivio sinistra per Chies che non si raggiunge perché si abbandona la strada principale attraversando un ponticello sulla sinistra per Schucaz. Si sale a Pieve d’Alpago proseguendo per Plois, quindi seguire l’indicazione RIFUGI, con pendenza fissa al 10%, strappi al 14% con punte al 16%. Fin qui asfalto.
Arrivati al Rif. Carota ci si raccorda al SENTIERO ALPAGO NATURA e si tiene la destra tralasciando la strada che sale al rif. Dolada. Al successivo bivio si sale a sinistra verso “Casera Scalet Bassa”, indicazioni Casera Venal, il tratto finale è scassato e ripido, breve tratto a spinta; quando ormai si vedono i ruderi della casera, un cartello indica di abbandonare l’invitante sentiero e si scenda a destra guadando il torrente, si entra nel bosco seguendo le indicazioni “SENTIERO ALPAGO NATURA” fino alla CASERA CROSETTA. Si scende per un breve tratto su percorso inizialmente molto scassato e insidioso per la presenza di canalini scavati dall’acqua dei frequenti temporali e roccette smosse, quindi si presta attenzione a dei tubi neri dell’acqua sporgenti dal terreno sulla sinistra (a destra omino di sassi), si abbandona l’ormai tranquillo sterrato in discesa e si scavalcano i tubi guadando il torrente che nasconde alla vista il proseguo del sentiero. Più avanti un paio di rampe micidiali e scassate ci obbligano a scendere dalla bici per 2 brevi tratti. Questa prima parte del percorso termina con l’arrivo sulla strada asfaltata che in 10 minuti ci porta alla Casera Cate (fontana d’acqua). Si prosegue su asfalto direzione Tambre fin dopo una galleria, poco più avanti si svolta bruscamente a sinistra (cartello “Alpago Natura”)per una stradina d’asfaltato che s’impenna arrivando in breve sopra una cava da cui si può ammirare il percorso fin qui fatto. Si prosegue dritti, al bivio, si svolta a sinistra e qui ancora un tratto micidiale (il più duro del giro) mette a dura prova cuore e gambe finchè la salita spiana ritornando sterrata e con pendenze umane sbuca in località PIAN DELLE LASTRE dove il panorama permette di ammirare l’alpago e il Cansiglio a 360°. Si abbandona il SENTIERO ALPAGO NATURA salendo sulla sinistra, indicazioni rif. Semenza – Casera Palantina; tralasciamo le indicazioni per il rifugio Semenza andando diritti per Casera Palantina, GPM del giro a mt.1521 slm. Si entra nel bosco dove una sequenza di 3/4 ripide rampe ci portano in quota, un breve tratto a spinta e si esce dal bosco per raggiungere finalmente Casera Palantina da cui si domina tutto il Cansiglio nella sua bellezza. Voltando le spalle alla casera si scende per il sentiero 922. Per chi ama le discese, qui ne inizia una veramente lunga, in alcuni punti tecnicamente impegnativa quanto divertente (forse la più bella del Cansiglio); Attenzione, ci sono un paio di tratti molto ripidi anche se non esposti; si sbuca in Località Vivaio nei pressi di Pian Canaie di fronte ad una fontana (acqua). Noi andiamo a destra e dopo una paio di curve si prende uno sterrato a sinistra chiuso da una sbarra; lo si segue in discesa fino alla fine dove s’incontra la strada d’asfalto che sale da Tambre, teniamo la sinistra dove ancora un sentiero sterrato c’invita a salire seguendo un facile e logico percorso nel bosco (a tratti umido e fangoso) che ci porta con vari saliscendi in zona Campon. Attraversata la strada asfaltata, proprio di fronte inizia un sentiero non immediatamente riconoscibile, che ci porta in località Palughetto; a sinistra si sale al Taffarel, noi tenendo la destra iniziamo la discesa verso la chiesetta della Madonna del Runal (molto ripida, impegnativa e scassata nella sua parte finale, ma molto larga). Usciti sulla strada d’asfalto che dal lago sale a Malga Mezzomiglio, percorriamo in discesa il lungo rettilineo, ma prima di curvare verso destra, si abbandona il nastro d’asfalto per un RIPIDISSIMO single track (ECO TRAIL-POIATTE) che ”precipita” dritto per dritto nel bosco (attenzione, è pericoloso se ha piovuto da poco o in autunno se coperto di foglie, perché il fondo è molto scivoloso) e ci porta a Poiatte in un lampo, attraversando un suggestivo passaggio-tunnel di una vecchia casa rurale; svoltando a destra su asfalto in breve si raggiunge la macchina.
Quest’ultimo tratto è sconsigliato a chi non ama discese ripide, strette e senza vie di fuga soprattutto nella parte iniziale richiede molta cautela per la forte pendenza e il fondo insidioso che non perdona errori. Si può evitare continuando la discesa sulla strada d’asfalto fino al lago, senza particolari problemi.




Come arrivare al punto di partenza

Autostrada a27 uscita Fadalto-lago di Santa Croce, Si parcheggia a Farra d'Alpago

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Commenti

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Dr. Jekyll

15.11.2015 14:13

Percorso ieri. La traccia a tratti non è molto precisa (tende a discostarsi rispetto al tracciato), soprattutto nell'ultimo tratto di discesa "Poiatte", ma si riesce comunque sempre a seguire il percorso, che si intuisce bene.
Una volta portata pazienza fino al rifugio Carota e l'asfalto finisce, lo sterrato comincia ed è uno spettacolo. Si tratta di strade che avevo già percorso, ma nell'opposto senso di marcia. Ho trovato tremenda la salita a pian delle Lastre (come descritto, peraltro), ma una volta giunti qui si tratta degli ultimi sforzi, e faticosa anche l'ultima risalita che porta verso Campon (considerare, se si è stanchi, la possibilità di salire sulla principale asfaltata). Per il resto... a Casera Palantina c'ero stato finora solo a piedi, e la discesa fino a Pian Canaie è qualcosa di mistico in bici. Quando arrivi alla fine sei un uomo diverso. Belle le altre due discese, verso la chiesa del Runal, e molto divertente anche l'ultima verso Poiatte. Davvero un bel giro, coronato da delle discese finali spettacolari e divertenti. A mio parere, affrontabile anche con una front con un poca di pazienza ed un minimo di tecnica (io ho una front da 26... ogni tanto ho sofferto anche per i copertoni da 2.1, ma si riesce a fare).
Grazie e... consideratelo come un giro che vale la fatica!
Stefano
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Scaveon

30.09.2016 23:58

Itinerario percorso il 25/09/2016
i primi due terzi del giro tra asfalto e sterrate sono solo da pedalare e ammirare i panorami, le uniche sfide sono alcuni strappi micidiali ma brevi; poi arriva la discesona 922 molto divertente, da leccarsi i copertoni, sicuramente impegnativa ma non diventa mai eccessivamente ripida o pericolosa.
Anche il secondo tratto di discesa fino al lago è vario e soddisfacente. Nel finale ho aggiunto un giretto sulla ciclabile in riva al lago.
Chi volesse aggiungere un po' di strada e circa 400 m di dislivello, alla partenza da Farra può salire per asfalto fino a Valdenogher e scendere su sentiero-sterrata in località Cornei, e da lì proseguire sulla traccia originale.
Consiglio di andare con l'asciutto per non farsi rovinare le discese da fango e muschio viscido.

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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
15.08.2015
Località
SP423, 32016 Farra D'Alpago BL, Italia
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
5,09 + soste
Distanza
53.0 km
Dislivello
1941+
Difficoltà tecnica
Medio/difficile
Condizione fisica
duro
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